L’empatia: uno strumento di comunicazione

Quando parliamo di empatia indichiamo quella capacità di “mettersi nei panni dell’altro”, di immedesimarsi, “sentirsi dentro” le emozioni e lo stato d’animo di un’altra persona.

Un tipo di percezione profonda e di connessione che può farci costruire relazioni sincere, dandoci modo di raggiungere e capire l’altro al di là del nostro personale schema di pensiero e modo di sentire e reagire.

È a partire dall’Ottocento che questa capacità ha iniziato ad essere analizzata, inizialmente rapportandola alla sensibilità di cogliere il valore dell’arte. Oggi, con gli studi più recenti sui neuroni-specchio, abbiamo riportato l’empatia a un meccanismo molto antico della nostra storia umana che si concretizza come una risposta a ciò che coinvolge l’altro.

Come sostiene Daniel Goleman, uno degli studiosi che negli ultimi anni hanno maggiormente contribuito a indagare le emozioni umane e quella da lui definita come “intelligenza emotiva”, l’empatia è, assieme all’autoconsapevolezza e all’autocontrollo, una delle abilità fondamentali per raggiungere il proprio successo personale ed anche per sviluppare quell’abilità di relazionarsi con gli altri in maniera costruttiva e socialmente compatibile.

La chiave, dunque, che, partendo dalla comprensione di noi stessi, ci permette di accogliere l’altro, di comprenderlo nelle sue emozioni più profonde, condividerne e rispettarne i vissuti interiori e quindi di reagire in modo più funzionale ed efficace nei rapporti interpersonali.

Uno strumento che tutti noi possiamo sviluppare partendo dal riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri, con consapevolezza e un ascolto basato sul rispetto e sull’accettazione sia di noi sia del “diverso da noi”. Conoscere e conoscersi, dunque, creando quella condizione di vicinanza a cui soltanto un vero ascolto può portare, fondamentale in ogni comunicazione, soprattutto se vogliamo instaurare una relazione di aiuto e di sostegno efficace, offrendo la nostra attenzione e mettendoci nella posizione di poter immaginare la prospettiva altrui, pur senza sostituirsi all’altro, bensì comprendendolo rimanendo comunque noi stessi.

Quel pathos che ci fa essere “dentro” le emozioni dell’altro e capirne i punti di vista, cogliendo quegli elementi che vanno anche al di là delle parole, ma che veicolano i messaggi anche con una comunicazione non verbale e che possiamo imparare a mettere in atto partendo da noi stessi e dalla capacità di comprendere come e quando attivare un sentimento empatico a seconda delle situazioni, della persona e del contesto.

Una competenza, quindi, che ci dà modo di poter comunicare meglio e gestire in modo più efficace i conflitti in molti ambiti, da quello familiare a quello lavorativo, e quindi affrontare in modo migliore, assieme agli altri, la complessità del quotidiano, migliorando la qualità della nostra vita e di quella degli altri.

Per arrivare a questo però è necessario conoscersi, indagare e riconoscere tutti quei pensieri condizionanti che albergano nel nostro inconscio e nel subconscio e che esprimono tutto quello che crediamo di noi stessi e della vita. Se, senza rendercene conto cognitivamente, il pensiero più profondo che vibra nel nostro inconscio è che “non siamo all’altezza” degli altri o delle situazioni, se ci sentissimo incapaci o inferiori, o credessimo di “non meritare”, tutto questo ci guiderebbe verso relazioni non sane per noi, in cui l’unico risultato sarebbe quello di specchiarci nell’altro per risolvere quello che di errato pensiamo di noi.

La Respirazione Consapevole Sistemica® è il dono che l’Universo ci ha fatto per portare in superficie ciò che non conosciamo e che ci allontana dal benessere e dalla felicità!