Scenario di nascita

Analisi della fase pre e perinatale

Le ricerche sulla psicologia prenatale e perinatale, aprono un mondo di risposte ai perché di certe azioni, reazioni e condizionamenti comportamentali dell’essere umano.

Freyberg parla della gravidanza come la prima “posizione ecologica” che occupa il bambino: l’utero è il primo ambiente che incontra prima di nascere. E questo ambiente è ricco di nutrimento, di emozioni e di stimoli.

Da qui nascono le riflessioni sul “dialogo primario” tra madre e figlio in utero, che avviene sì mediante i movimenti fetali, ma anche attraverso l’immissione in circolo di ormoni e sostanze biochimiche che trasportano i messaggi di entrambi. Il bambino prenatale è un individuo attivo in tutti i mesi di gravidanza e la madre è quindi “co-creatrice” insieme a lui.

Socrate dice: “la saggezza inizia nella meraviglia” e Freyberg aggiunge: “la saggezza inizia già nell’utero. Ogni individuo è l’insieme delle parti emotiva, sociale, psicologica, neuro-endocrina (e spirituale aggiungiamo noi) che lo costituiscono e queste, che sembrano divisibili, in realtà non possono essere divise: il tutto non può essere diviso”.

Le scoperte rivoluzionarie avvenute nel corso degli ultimi anni nel campo delle neuroscienze e della psicologia cognitiva hanno trasformato le nostre conoscenze sullo sviluppo infantile. Ora sappiamo che ogni esperienza influenza la personalità del bambino, tutto ciò che il nascituro sperimenta nell’utero materno e dopo la nascita, lascia un’impronta indelebile nel suo cervello.

Chiamiamo scenario di nascita l’insieme delle esperienze e delle emozioni vissute dal concepimento fino a pochi mesi di vita: il concepimento è stato un atto di amore o di violenza? Programmato o “casuale”?  Il bambino è desiderato maschio o  femmina? È voluto oppure no? E’ arrivato per sanare una relazione?   La madre ha pensato  di abortire? E’ stato allattato liberamente o ad orari fissi? Qual’è l’ambiente famigliare in cui nasce?  E soprattutto …. è solo nel ventre materno o l’inizio della vita è stato condiviso con altri fratelli o sorelle che poi hanno interrotto il loro cammino?

Tutti gli eventi, i pensieri, il dialogo interiore della madre, traumi o paure vissuti durante la gravidanza e  il tipo di parto (naturale, cesareo, cordone ombelicale al collo, gemellare, forcipe, podalico, prematuro, indotto, manipolato, ecc.) sono causa di cambiamenti in tutto il sistema psico-fisico-emozionale, lasciando un’impronta che  influenzerà il comportamento e l’approccio alla vita. E’ dal concepimento in poi che si formano i primi schemi di pensiero, le credenze che faranno da fondamenta per costruire le esperienze che  si vivranno in futuro.

E’ per questo che noi di Ghenesis nel lavoro con la Respirazione Consapevole Sistemica® diamo grande spazio all’analisi dello scenario di nascita e dopo anni di esperienza abbiamo ormai una casistica importante, che ci consente di individuare e mettere in relazione le tendenze di comportamento di una persona, i risultati nella sua vita e le tante variabili della sua venuta al mondo.

Quello che appare sempre più evidente è che uno dei traumi dello scenario di nascita che più incide nella vita di un individuo è la perdita di uno o più gemelli, quella che è stata definita dai coniugi Alfred e Bettina Austermann “la sindrome del gemello scomparso”.

Questo lutto lascia nel bambino che rimane, il gemello nato solo, memorie di sofferenza, emozioni di tristezza o di rabbia, che si tradurranno nel tempo in comportamenti specifici.

Solo qualche esempio: non riuscire a sostenere alcuna separazione senza provare la sensazione di non poter sopravvivere; rimanere intrappolati per anni in relazioni non sane pur di non rivivere il dramma della separazione; sentire che manca sempre qualcosa o qualcuno nella nostra vita per essere felici; sentirsi incompleti; provare sensi di colpa se non si riesce a sostenere o aiutare l’altro o avere una spinta fortissima a compiere azioni per salvare il prossimo; entrare in relazione con chi “crediamo di dover salvare” per poi essere traditi o abbandonati; provare una forte pulsione di morte, che ci porta a sfidare la vita continuamente; essere “dipendente” da persone o da altro. Fino a cose più divertenti come comprare tutto doppio o lasciare uno spazio, un posto, per qualcuno che “materialmente” non esiste.

Se non diventiamo consapevoli del nostro scenario di nascita, corriamo il rischio di passare l’esistenza ricreandolo, ripetendo automaticamente un copione, senza mai integrarlo e superarlo, condizione essenziale per poterci aprire alla Vita che vogliamo.