Sciogliere i traumi famigliari con la respirazione circolare sistemica

Gabriele Policardo

Ciò che mi ha sorpreso maggiormente, nell’accostare il lavoro delle Costellazioni Spirituali “condotte da un altrove” alla respirazione circolare, è la perfetta integrazione tra i due percorsi di aiuto. Entrambi passano attraverso i sentimenti “trattenuti”, rimettendo in circolo una quantità di energia rimasta bloccata in un momento traumatico.

Con “trauma” cosa intendiamo esattamente? Un movimento interrotto. Non solo dell’individuo, ma dell’intero sistema. Per questo entrambi i percorsi conducono allo stesso punto di arrivo: la liberazione dal dolore, dalle contrazioni connesse a momenti di spiazzamento, il recupero di energie, risorse, libertà.

Molte persone si sorprendono di come, durante i seminari di costellazioni, sia possibile il più delle volte riscontrare una grande differenza nella postura, nel respiro, nell’espressione facciale, in chi osserva la propria costellazione. Spesso i clienti stessi riferiscono di sentire subito sciogliersi una tensione muscolare, sul collo, sulle spalle, ecc. come se, per adattarsi ai conflitti familiari e personali, avessero modificato la propria postura, contraendo i muscoli e cambiando conformazione.

Il nostro corpo, del resto, registra ogni evento, secondo un’ottica biologica. Non è solo il callo che si forma nel palmo della mano di chi rema sulla canoa: pressoché ogni evento, circostanza, situazione lascia in noi una traccia, piccola o grande.

Quando viviamo eventi particolarmente sconvolgenti, o ereditiamo queste informazioni e memorie dai nostri genitori e antenati, una parte di noi diviene “non disponibile”, non contattabile, cristallizzata.

Sia le costellazioni che la respirazione contattano quella parte. Personalmente, consiglio sempre alle persone più restìe a entrare in contatto con le proprie emozioni di rivolgersi alla respirazione circolare. Il riscontro è sempre positivo: attraverso il respiro, molti riescono ad aggirare il proprio controllo e le resistenze razionali che hanno elevato, come un muro, a difesa del proprio vissuto doloroso. Così, possono recuperare le parti di sé perdute ed entrare in una vita più ampia, gioiosa e appagante, lasciandosi alle spalle i passaggi più difficili.