Yuliana Arbelaez Cardona
“E Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo, e. soffiò nelle sue narici un alito di vita. E l’uomo divenne essere vivente”. Genesi
Respiro: sette lettere che contengono la vita è la morte, il prendere e il dare, essere dentro e fuori.
Il respiro consapevole è la via che ci conduce alla coscienza dell’istante presente e per fare questo, pulisce le interferenze e i blocchi che trova sul suo cammino, blocchi e interferenze che sono traumi, irretimenti, errori di percezione, che impediscono al flusso naturale dell’energia e dell’amore di scorrere liberamente.
La tecnica della respirazione consapevole é usata da centinaia di anni nei templi buddhisti, nelle scuole misteriche egiziane, in tante tradizioni spirituali dell’India. Indiscutibile è il suo potere di trasformazione, la sua capacità di risvegliare la migliore versione di noi stessi, di connetterci con il divino e allo stesso tempo di chiudere dentro di noi storie del passato, che se rimangono aperte, non ci fanno vivere pienamente.
Il mio primo incontro con il respiro consapevole è stato determinante nel mio processo di crescita personale, è stato un acceleratore incredibile, e ancora oggi, dopo anni di pratica e osservazione continuo a scoprire e decodificare i messaggi che esso mi porta. Quattro anni fa lavorando in un carcere colombiano, ho avuto l’opportunità di conoscere e lavorare con un costellatore familiare. Abbiamo deciso di unire le due tecniche e vedere cosa sarebbe successo e abbiamo potuto verificare come quello che si era innescato nel campo della costellazione, veniva poi autonomamente completato dalla persona durante il respiro, integrando un perdono, oppure rompendo un contratto, elaborando un lutto in maniera molto veloce; oppure al contrario, durante il respiro venivano alla luce traumi e blocchi che poi si chiudevano con la costellazione. Insieme quindi questi due strumenti sono in grado di arrivare con efficacia a portare luce negli angoli più bui del nostro essere.